In riferimento al comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi dalle associazioni ambientaliste e non, in merito al progetto di sviluppo del comprensorio del Terminillo, credo sia ormai opportuno fare qualche passo in avanti che ci permetta di coniugare il rispetto dell’ambiente con lo sviluppo del territorio, inteso come ammodernamento e ripristino degli impianti di risalita.
Si tratta di creare nuove infrastrutture per uscire da uno stallo che dura da troppi anni, ormai non più sostenibile dagli operatori economici che con mille sforzi e per amore della nostra montagna cercano di sopravvivere.
Dopo anni di inerzia è necessario agire dando priorità al ripristino degli impianti di risalita dismessi lungo l’asse Cantalice, Rieti, Micigliano. Per quanto riguarda Cantalice intendo il ripristino della seggiovia “Cardito Nord”.
Rieti, ad oggi, è l’unico comune con impianti di risalita in funzione e pertanto abbiamo previsto solo interventi migliorativi, come ad esempio la bonifica delle piste esistenti. Micigliano ha un ruolo chiave perché, oltre al ripristino della seggiovia “Est”, è importante anche per un considerevole aumento di parcheggi a servizio della stazione, al ripristino della seggiovia del Conetto (storica pista del Terminillo) e perchè di fatto permetterebbe il collegamento con Leonessa. Intervenire in questa direzione, con moderne infrastrutture, migliorerebbe l’impatto ambientale, anche a noi tanto caro.
Sviluppare il versante leonessano realizzerebbe finalmente quel comprensorio atteso da anni da tutti gli appassionati e dagli operatori turistici. Il finanziamento della Regione Lazio, sono certo, andrà in questa direzione, perchè credo che nessuno voglia realizzare altre cattedrali nel deserto, ma semplicemente dare a questa montagna la giusta valorizzazione essendo tra le più belle dell’Appennino centrale.
Tutto questo nel massimo rispetto dell’ambiente che già l’Europa, con i suoi vincoli, ci invita a rispettare.