L’Amministrazione comunale di Rieti dedicherà una strada del capoluogo al decano dei giornalisti, Pietro Pileri, scomparso nel 2001, figura di primo piano dell’informazione locale della quale è stato apprezzato rappresentante e protagonista per oltre mezzo secolo. La cerimonia di intitolazione avverrà martedì 3 dicembre, vigilia di Santa Barbara, in due diversi momenti.
Alle ore 15,30 ci sarà una breve cerimonia con lo scoprimento della targa toponomastica della nuova via Pileri, collocata al bivio per Campomoro, ricavata dalla ridenominazione di un tratto dell’attuale via Belvedere, alla quale presenzieranno il Sindaco Simone Petrangeli e altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale, insieme agli eredi del giornalista.
Alle ore 16,30, si terrà nella sala consiliare del Comune una conferenza sui temi dell’informazione tenuta dal giornalista Nuccio Fava, già direttore del Tg1 e del Tg3 nonché di altre importanti testate nazionali. All’incontro parteciperanno anche gli alunni del Liceo Classico iscritti al corso di giornalismo attualmente in svolgimento. La figura di Pileri sarà ricordata dai suoi ex allievi e la conferenza sarà integralmente registrata e riproposta nell’ambito della programmazione dall’emittente Mep Radio Organizzazione (www.mepradio.it).
Notizie biografiche:
Pietro Pileri arrivò in Sabina nel 1933 quale vincitore di un concorso all'Archivio di Stato e, dopo il matrimonio con Ada Mariantoni, nel 1938 iniziò la corrispondenza con La Gazzetta dello Sport, quindi, nell'anno successivo, con Il Messaggero, sempre nell'ambito sportivo, prima di diventarne caporedattore nel 1947 e fondare, il 24 dicembre 1953, la pagina di cronaca cittadina. Durante la sua lunga attività fu anche corrispondente Rai, del Corriere dello Sport, del Corriere della Sera, dell'Avvenire, della Gazzetta del Sud e del Mezzogiorno. Tra il 1946 e il 1965 fu presidente dell'Associazione Stampa di Rieti, di cui divenne successivamente presidente onorario. Nel 1977 fondò la prima radio libera locale, Radio Rieti 1, che diresse fino al 1984. Perla della sua attività giornalistica resta il libro «Sabina Anno Zero», dato alle stampe dalla Cassa di Risparmio di Rieti, narrazione episodica di fatti accaduti nel periodo della lotta di Liberazione in provincia di Rieti che gli valse l’apprezzato dall'Anpi, l'associazione dei partigiani italiani.