Quasi la metà delle Unità operative complesse dell’Ospedale De Lellis di Rieti è ormai affidata a Primari facenti funzione e questo fenomeno, insieme alla carenza di organici (medici e paramedici), rischia di compromettere ulteriormente la qualità dell’assistenza sanitaria.
Dal 2009 al 2012, in ambito nazionale, sono spariti circa 1.300 Direttori di Unità operativa complessa (così si chiamano oggi i Primari): si è passati dai 9.500 del 2009 agli 8.200 del 2012. Nel 2013 la tendenza rimarrà presumibilmente costante, così come nei prossimi anni. Le Unità operative complesse, in assenza dei Primari/Direttori, sono dirette da medici che hanno le stesse mansioni, ma inquadramento contrattuale diverso. Si tratta dei cosiddetti facenti funzione, cioè medici in servizio da lungo tempo presso la stessa Unità con competenze e titoli per fare i Primari, che sostituiscono i Primari di ruolo quando questi vanno in pensione o si trasferiscono. Con il blocco delle assunzioni e la crisi in molte Aziende sanitarie si fa largo uso di questa modalità, affidando, anche per anni, la Direzione dei raparti nelle mani dei facenti funzioni. Non è buona cosa, perché le Unità operative complesse per funzionare adeguatamene hanno bisogno, innanzitutto, di una guida stabile.
Quando la riduzione dei Primari è legata alla razionalizzazione del sistema è senz’altro un’operazione positiva, ma quando, come nel caso del nostro Ospedale, il numero dei facenti funzione comincia ad interessare quasi la metà delle Unità il rischio di compromettere la qualità dell’assistenza sanitaria diventa molto alto. La nomina dei Primari rappresenta, perciò, una delle principali criticità che la nuova dirigenza della Asl reatina, di prossima nomina da parte del Presidente della Regione Lazio, dovrà affrontare tempestivamente.
E’ quanto dichiara il Consigliere comunale delegato per la Sanità, Enrico Zepponi.