Si apre sabato 1° agosto, con due appuntamenti, la seconda edizione della rassegna di eventi organizzati dalla Regione Lazio, con il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura e il Comune di Rieti, per promuovere il territorio e il Cammino di Francesco, che animeranno la Valle Santa reatina fino al 9 agosto.
Alle 18.30, presso la Sala mostre sotto i portici del Municipio, ci sarà la cerimonia di inizio costruzione di un Mandala di sabbie colorate dedicato alla Pace Universale a cura dei Monaci Tibetani del Monastero di Gaden Jangtse (India) dell’Istituto Samantabhadra e Dakini Onlus di Roma. La costruzione potrà essere seguita dal pubblico tutti i giorni dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 17.30 alle 20.30 fino al 7 agosto.
Alle 21, in Piazza San Francesco, andrà in scena l’intervista impossibile “Chiara e il lupo incontrano San Francesco” con Michela Cescon, Edoardo Leo e Giulio Scarpati testi di Lorenzo Pavolini regia di Giorgio Barberio Corsetti. Animati dalle migliori intenzioni, due giornalisti si appostano lungo il cammino di San Francesco per porre qualche semplice domanda al poverello d’Assisi. Vorrebbero come tanti rinnovare un dialogo la cui forza torna ogni giorno a farsi sentire più necessaria, e se fortunati assistere ancora all’azione poetica di un uomo che ha cantato la natura e le sue creature come nessuno. Per questo si calano nei panni di Chiara e il Lupo. Un intervistatore maldestro, il Lupo di Gubbio, che fatica non poco a “entrare nel personaggio”, e tradurre il pensiero di San Francesco nelle pagine di economia e finanza per le quali lavora. Una professionista estremamente abile Chiara, alla quale il Santo si rivolge convinto di trovarsi di fronte l’autentica sorella di un tempo, anche perché la sua presenza “nostalgica” diventa un bisogno intimo di Francesco, che vorrà credere, al di là di ogni logica, di averla incontrata ancora una volta, perché brama con tutto se stesso di tornare a quel tempo eroico in cui il suo cammino era cominciato. L’inedita quanto “impossibile intervista” è un dialogo surreale quanto improbabile a cui prestano voce tre grandi attori sul filo di un’ambigua ironica irrealtà, non lontana, però, dall’andare assai vicino al vero.
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