Sabato 7 maggio alle 10, il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, intitolerà alla memoria dei vivaisti Giuseppe, Luigi e Antonio Conti, il tratto di lungovelino che dal Ponte Romano conduce al ponte Giovanni XXIII in viale Matteucci. Il tratto, come ha stabilito una delibera approvata dalla giunta, sarà denominato “Lungovelino Fratelli Conti” con l’apposizione delle relative targhe toponomastiche. I vivaisti Conti, da almeno cinque generazioni, si occupano di verde pubblico. La testimonianza più antica, rintracciata negli archivi dell’Amministrazione comunale di Rieti, con l’intento di valorizzare il nome di una storica famiglia reatina, risale al 1847. La prima fornitura di 8 piante di Cedrus Deodara, con ogni probabilità destinate all’abbellimento di Piazza Oberdan, risale al 1894 e porta la firma di Gaetano Conti, orticoltore, giunto a Rieti nei primi anni del secolo scorso. Intorno al 1910 è lui a impiantare a Rieti il primo vivaio fissando la sua sede, intorno al 1921, nel cuore del centro storico della città, al civico 42 di via Terenzio Varrone. Poco dopo, nei pressi del Cimitero e in quella che diverrà via Angelo Maria Ricci, nacque anche lo “Stabilimento Botanico Sabino Rieti”. Il testimone, alle soglie degli anni ’30, passa nelle mani dei fratelli Giuseppe, Luigi e Antonio, figli di Gaetano. L’azienda inizia a crescere e a portare il nome di Rieti fuori dai suoi confini, in Abruzzo e Umbria, ma anche nel Pontino dove lavorerà alla bonifica delle paludi. Nel dopoguerra i Conti allargano il campo di azione dalla vendita delle piante alla creazione di aree verdi, parchi e giardini pubblici e impianti sportivi, in particolare nella Capitale. Nel ’56 il vivaio principale si sposta in via Salaria per Roma, dove ha sede oggi l’omonima azienda. I Conti lavorarono anche alla sistemazione del nuovo quartiere dell’Eur e per conto del Coni anche in occasione delle Olimpiadi del ’60.