L’Amministrazione comunale precisa che i dati relativi alla Tares diffusi da Ascom Confcommercio non riguardano il Comune di Rieti nel quale non ci sono attività commerciali che hanno riscontrato aumenti pari al 500%. Nonostante la necessità di applicare la legge dello Stato i rincari, per alcune tipologie di attività, sono stati assai minori rispetto ad altri Comuni della provincia e del Paese.
Al Comune, eccetto il caso degli ortofrutta e delle pescherie (+72,64% di aumento rispetto alla Tarsu) e dei ristoranti (+51,80), esercizi certamente penalizzati dalla normativa statale, non risultano altre categorie tartassate dalla Tares.
L’Ascom nella sua nota, inoltre, non fa alcun riferimento alle attività che con l’introduzione della Tares hanno ricevuto avvisi di pagamento inferiori anche del 39,12% e alle riduzioni del 30% previste per i commercianti che smaltiscono i propri rifiuti riciclandoli.
Per quanto riguarda aumenti superiori al 72,64%, per non parlare del 500%, invitiamo l'Ascom a specificare a quali attività si riferisce e a quali Comuni, perché, se tutto ciò fosse realmente accaduto nel Comune di Rieti, è evidente che si tratterebbe di calcoli errati che, ad oggi, l'Ufficio tributi non ha mai riscontrato in tale misura.
Sarebbe corretto, inoltre, includere nel totale anche la quota dovuta allo Stato e alla Provincia per evitare di accusare il Comune di aver imposto aumenti sconsiderati.
Per maggiore chiarezza alleghiamo una tabella con indicate le variazioni effettive delle tariffe (a quelle del 2012 è stata aggiunta l'addizionale ex eca).