Porto il saluto della città di Rieti a tutti i presenti, alle Autorità civili, militari e religiose intervenute, ai colleghi Sindaci ed agli illustri ospiti che ci onorano della loro presenza. Finalmente ci incontriamo per promuovere strumenti concreti per il rilancio dell’economia locale e non per discutere circa l’ennesima crisi aziendale. Alcune vertenze si stanno avviando verso esiti positivi mentre altre aspettano ancora di essere risolte come i lavoratori di Risorse Sabine, ex Alcatel ed ex Ritel che abbiamo incontrato all’ingresso del teatro. A loro il mio saluto e la mia vicinanza. La giornata di oggi è a suo modo storica perché presentiamo un provvedimento che, per la prima volta da quando ha chiuso la Cassa per il Mezzogiorno, destina a questo territorio risorse pubbliche per finanziare gli investimenti delle nostre aziende. Quando ci siamo insediati lo abbiamo fatto con la convinzione che l’istituzione Comune non è un mero erogatore di servizi ma deve svolgere il ruolo di attore, collettore e coordinatore delle politiche di sviluppo locale. Con questo spirito siamo stati parte attiva nella stesura e nella sottoscrizione di questo prezioso Accordo di Programma. Lo abbiamo fatto insieme alla Provincia, anche in rappresentanza degli altri 43 Comuni del Sistema Locale del Lavoro. Abbiamo portato avanti un grande lavoro di squadra mettendo in rete tutte le componenti della nostra realtà locale, già riunite peraltro nel Comitato per lo Sviluppo ed il Lavoro istituito a inizio mandato, operando in stretto contatto con i rappresentanti del Ministero e della Regione Lazio e coadiuvando l’agenzia Invitalia e Lazio Innova. Per questa attività propedeutica alla pubblicazione dei bandi che oggi presentiamo, una menzione particolare la merita l’Assessorato alle Attività Produttive e allo Sviluppo Locale, che ha svolto un lavoro certosino ed egregio, spesso nell’ombra, per contribuire a raggiungere un grande risultato che rappresenta una opportunità unica per il nostro territorio. Abbiamo raccolto ed istruito circa 450 manifestazioni di interesse che hanno dato la possibilità alla Commissione istituita presso il Ministero di capire quali fossero le aspettative e le necessità del territorio. In questo modo siamo arrivati a sottoscrivere un Accordo di Programma e a pubblicare bandi che rispondono il più possibile alle esigenze del territorio in un percorso virtuoso di bottom-up, cioè dal basso verso l’alto. Abbiamo contattato 20 istituti di credito che intendono collaborare con le imprese del territorio, 480 tra aziende e start-up, 43 Sindaci, 33 Associazioni di categoria, 11 Organizzazioni sindacali. Il nostro Infopoint è già attivo da mesi e sarà a disposizione delle aziende e dei cittadini di tutto il territorio. Voglio concludere con una considerazione di carattere generale. Siamo nel mezzo di una crisi profonda, principalmente conseguenza della finanziarizzazione dell’economia, negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un poderoso trasferimento di ricchezza dal lavoro verso il capitale finanziario. Dobbiamo rilanciare l’economia reale, fatta di donne e uomini in carne ed ossa, che svolgono un’attività lavorativa, materiale o immateriale che sia. La finanza, da strumento dell’economia, ne è diventata il cuore ed il fine, la banca, da strumento dell’impresa, è diventata proprietaria dell’impresa, la speculazione ha superato l’investimento e la rendita i profitti. Dobbiamo rivoltare esattamente le cose: il lavoro deve tornare ad essere l’anima, il cuore e la pietra angolare dell’economia. Non dobbiamo pensare solamente alla crescita, dobbiamo prestare attenzione, prioritariamente, alla redistribuzione della ricchezza che è al tempo stesso una azione, anche culturale, nella direzione della giustizia sociale e la molla principale, se non unica, di una autentica crescita economica. Il lavoro è il veicolo privilegiato di questa redistribuzione della ricchezza e la leva per ritrovare quella coesione sociale che la crisi rischia di disintegrare. Con questo spirito dobbiamo animare il territorio in occasione della pubblicazione di questi Bandi mettendo in risalto i due principali cardini che li hanno ispirati: 1) basta finanziamenti a pioggia e corresponsabilità delle imprese e degli imprenditori; 2) verifica puntuale che gli investimenti finanziati creino davvero nuova occupazione. Ogni euro di questo Accordo di Programma dovrà contribuire a dare lavoro a chi non ne ha uno o a farlo trovare a chi lo ha perso. Il lavoro deve essere l’assillo quotidiano di chiunque abbia responsabilità pubbliche in questo momento nel nostro Paese ed in questo territorio abbiamo una straordinaria opportunità: far diventare questo Accordo di Programma un Piano straordinario per il lavoro e l’occupazione. Adesso sta a noi, alle imprese del territorio ed al tessuto economico locale realizzarlo.
Simone Petrangeli
Sindaco di Rieti
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