Il Reate Festival si inaugura con una ‘chicca’ del teatro settecentesco, Le astuzie femminili di Domenico Cimarosa diretta da Alessandro De Marchi, eseguita per la prima volta in tempi moderni secondo il manoscritto originale e con strumenti d’epoca. L’allestimento in due splendidi teatri, il Flavio Vespasiano di Rieti e il Teatro di Villa Torlonia a Roma.
Anche quest’anno presente nella capitale oltre che nella città di appartenenza di cui porta l’antico nome, il Reate Festival propone come di consueto un titolo raro e di grande interesse, oltre che di sicura godibilità. Le astuzie femminili di Domenico Cimarosa, datate 1794, dopo una fortuna esecutiva che risale ad un secolo fa, viene finalmente riportata alla luce nella sua veste originale grazie alla presenza di un direttore di altissimo livello come Alessandro De Marchi. Attivo nei più importanti teatri europei come specialista della ‘renaissance’ del repertorio dei secoli scorsi, De Marchi - che grazie al Reate Festival finalmente torna a dirigere a Roma, la sua città, dopo più di quindici anni di assenza - ha svolto un accurato lavoro sulla partitura riportandola con rigore filologico al dettato originale del compositore anche tramite l’utilizzo degli strumenti d’epoca. Ne emerge – afferma De Marchi - un’opera nuova, “frizzante e sorprendente, un capolavoro del teatro settecentesco in cui gli elementi della commedia dell’arte si fondono con anticipazioni dell’opera buffa di Rossini e Donizetti. Bellissima musica, bellissimo libretto, un’opera davvero godibile”. Il suggestivo colore dell’orchestra con strumenti originali sarà restituito grazie ad una compagine di livello internazionale come la Theresia Orchestra, composta da giovani musicisti provenienti dalle maggiori scuole europee di musica antica. La compagnia di canto è costituita dai giovani affermati professionisti Rocco Cavalluzzi, Eleonora Bellocci, Matteo Loi, Valentino Buzza, Martina Licari, Angela Schisano. La regia è di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti, le luci di Andrea Tocchio. I due splendidi teatri nei quali verrà rappresentata, il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti l’8 e il 9 ottobre e il Teatro di Villa Torlonia a Roma il 14 e 15 ottobre, valorizzeranno aspetti diversi dell’allestimento.
Le astuzie femminili di Domenico Cimarosa furono rappresentate con successo il 26 agosto 1794 al Teatro dei Fiorentini di Napoli. Il libretto di Giuseppe Palomba è un rifacimento del testo Amor rende sagace, che Giovanni Bertati, subentrato nel 1790 a Lorenzo Da Ponte come poeta cesareo presso la corte asburgica, aveva fornito a Cimarosa per un lavoro andato in scena a Vienna l’anno precedente, sulla scia del trionfale successo che i due autori avevano conseguito con Il matrimonio segreto.
Il valore musicale della partitura spiega come il lavoro di Cimarosa abbia goduto di una buona fortuna anche in epoca moderna: già alla fine dell’Ottocento l’editore parigino Léon Escudier ne realizzò una edizione, e in questa versione andò in scena al Teatro Filarmonico di Napoli nel 1871. Nel 1920, in occasione di una rappresentazione parigina all’Opéra, il lavoro fu oggetto di un pesante rimaneggiamento affidato a Ottorino Respighi, che aggiunse anche alcuni inserti coreografici realizzati da Léonide Massine. L’opera cimarosiana fu dunque trasformata in una sorta di opéra-ballet italiana, a cui arrise un certo successo, come dimostrano le rappresentazioni al Teatro Costanzi di Roma nel 1921 e al V Maggio Musicale Fiorentino nel 1939. In seguito, l’opera fu riproposta in una versione a cura di Barbara Giuranna assai più fedele all’originale, eseguita nel 1960 alla Piccola Scala con la regia di Franco Zeffirelli. Tale edizione fu utilizzata anche per le riprese napoletane nell’ambito delle stagioni musicali della Rai che ebbero luogo nel 1959 al Teatro di corte di Palazzo Reale in collaborazione con il San Carlo e nel 1974 al Teatro Mediterraneo con la regia di Luca Ronconi. Le astuzie femminili furono infine presentate nel 1984 a Martina Franca per il X Festival della Valle d’Itria.
L’edizione che il Reate Festival presenta (realizzata in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro di Roma) si inserisce nella sua missione istituzionale di recupero di partiture poco note.
Il Reate Festival è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Alberto Sordi per i giovani, ENI, IGT, Poste Italiane, Terna, Errebian, Acea, Unindustria. Soci fondatori: Comune di Rieti, Fondazione Varrone, Camera di Commercio di Rieti-Viterbo; socio sostenitore: Banca Intesa Sanpaolo; le attività sono realizzate in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro di Roma, Associazione Europa In Canto, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Associazione She lives, Trenitalia, Liceo Musicale di Rieti, VG-Wort-Neustart Kultur.
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