Ricordata ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni e interpretata dalla pluripremiata attrice Elena Bucci, la figura di Caterina Medici fa riflettere sulla condizione femminile in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne
In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, la Fondazione Flavio Vespasiano presenta l’opera di teatro musicale “Femmina infame. Storia di Caterina Medici bruciata come strega professa” il 22 novembre alle 20.30 al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti. Lo spettacolo è interamente dedicato alla condizione della donna come vittima e offre una riflessione profonda sul tema attraverso una narrazione potente e suggestiva. L’opera si avvale della drammaturgia di Guido Barbieri e delle musiche di compositori contemporanei come Giorgio Battistelli, Tomas Luis de Victoria, Francesco Filidei, Lou Harrison, Lorenzo Pagliei, e Gabriella Schiavone. Protagonista è Elena Bucci (Premio Ubu 2016, Premio Eleonora Duse 2016, Premio Hystrio - ANCT 2017, Premio ERF 2022 alla carriera), che con la sua esperienza e sensibilità arricchisce ulteriormente la potenza espressiva dello spettacolo. A rendere unica la performance, inoltre, saranno le percussioni dell'Ensemble Ars Ludi – composto da Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri – e le evocative voci del Quartetto vocale a cappella Faraualla, formato da Lucrezia Loredana Savino, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone e Teresa Vallarella.
L’innovativo progetto teatrale commissionato dalla Fondazione Flavio Vespasiano e realizzato con i fondi del Progetto Speciale del Ministero della Cultura ripercorre la tragica vicenda di Caterina Medici, la cui vita, segnata dalla miseria, dall'oppressione e dalle ingiuste accuse di stregoneria, culmina in una morte atroce sul rogo, in netto contrasto con il destino glorioso della sua celebre omonima, Caterina de' Medici, regina di Francia. La figura di Caterina Medici, ricordata anche da Alessandro Manzoni nel capitolo XXXI de I Promessi Sposi, diventa così simbolo di una società che condannava le donne al ruolo di vittime. Il racconto, che coniuga musica, storia e impegno sociale, si sviluppa attraverso una lente critica, offrendo al pubblico uno spaccato intenso e drammatico della realtà storica che le donne hanno dovuto affrontare nel corso dei secoli.
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