Da non perdere il quinto appuntamento culturale di Montagne nel cuore del CAI Rieti, patrocinato dal Comune di Rieti, con il più famoso esploratore italiano di vie invisibili Franco Michieli. Per la prima volta all’Auditorium Varrone, via T. Varrone 57, l’atteso incontro sabato 11 aprile ore 21.00 con il celebre alpinista prima della sua partenza per una spedizione in Perù. Si tratta di un incontro speciale quello con Franco Michieli, considerato l’ultimo degli esploratori orizzontali essendo lui riuscito in imprese che hanno dell’incredibile, soprattutto dal punto di vista dell’orientamento. Senza bussole, senza mappe, senza cellulare, senza orologio, senza gps, con equipaggiamento ridotto al minimo, Franco Michieli ha scelto da tempo di esplorare le montagne e i ghiacci senza l’ausilio di mezzi tecnologici, da tutti utilizzati. Sarà presentato dal più noto giornalista, scrittore ed esperto di storia dell’alpinismo Roberto Mantovani. Oltre alla proiezione di immagini, ci sarà la visione del suo film “La via invisibile” (ingresso libero). Classe 1962, geografo, redattore per molti anni delle riviste Alp e RdM, originale esploratore e garante internazionale di Mountain Wilderness, è tra gli italiani più esperti nel campo delle grandi traversate a piedi di catene montuose e terre selvagge. Dopo i percorsi integrali delle Alpi (81 giorni), dei Pirenei (39 giorni), della Norvegia (150 giorni) e dell’Islanda (33 giorni) compiuti da giovanissimo, continua la ricerca dei significati dell’esplorazione, specie nelle terre artiche e sulle Ande, dove ha attraversato numerose cordilleras collaborando alla formazione di guide locali, ma anche sulle montagne di casa. Dal 1998 propone una testimonianza controcorrente rispetto a una civiltà sempre più virtuale: con uno o due compagni attraversa a piedi terre impervie interpretandole esclusivamente con occhi e facoltà umani, in vero isolamento nella natura. cioè come un animale migratore o un umano antico, mostrando che nel rapporto concreto fra uomo e natura si trovano molte soluzioni che la civiltà ipertecnologica ha dimenticato. Sul tema tiene corsi e seminari per professionisti o semplici appassionati. Collabora con trasmissioni televisive naturalistiche. Ha raccontato le sue esperienze in centinaia di articoli, conferenze, ma anche escursioni commentate durante il cammino-esperienza. Nel 2014 ha vinto il Premio Gambrinus Mazzotti, il più importante premio di letteratura di montagna, per il suo libro Huascaran 1993. Verso l’alto, verso l’altro. L’evento è stato realizzato grazie a: Consiglio Regionale Lazio, Comune di Rieti, Fondazione Varrone, Montura e Itas Ass. Ag. Iarussi.
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