Politiche socio-sanitarie: sulla pelle delle persone con disabilità non si scherza

La disabilità non può essere affrontata e gestita con sperimentazioni, fondi spot o semplicemente buone intenzioni. Questa amministrazione, sin dal suo insediamento nel 2012, ha riservato alle persone con disabilità una sempre maggiore attenzione rispetto al passato e alle precedenti amministrazioni, unendo competenze, integrando risorse economiche, programmando per la prima volta il Piano di Settore per persone con disabilità e includendo in esso i diversi servizi e strutture socio-sanitarie esistenti e da attivare nel territorio del Distretto RI/1. E' bene ricordare che questa Amministrazione, durante il suo mandato, ha mantenuto e fortemente implementato le azioni del Piano di Settore per persone con disabilità. Oltre al  servizio di assistenza domiciliare (135 utenti), alle Comunità alloggio per soggetti in condizioni di disagio psichico (28 utenti), agli interventi per le non autosufficienze (36 utenti), al Centro Socio assistenziale “Rigliani” (15 utenti e potenziamento del 10% del finanziamento), al Centro Diurno Alzheimer (da 4 utenti e debiti fuori bilancio  per circa un milione di euro fino al 2012 a 18 utenti e assegni di cura per ulteriori 18 persone), sono stati attivati servizi specifici prima non attivi come il Piano con Disabilità Gravissime (30 utenti). Il Comune ha riorganizzato l'assistenza specialistica, che vede una media di 55 ragazzi assistiti ogni anno e che ormai opera in piena integrazione con il  sostegno scolastico e con il sanitario, permettendo anche una formazione congiunta per fronteggiare le emergenze in ambito scolastico, il Piano per pazienti malati di SLA (5 utenti + 54.728,00 Euro annui), l’Home Care per la non autosufficienza  (100 utenti + 450.000,00 Euro annui INPS), i Voucher giovani con disabilità (30 utenti + 168.000,00 Euro ). In sintesi, rispetto alla disastrosa situazione trovata nel 2012, il lavoro svolto dall’assessorato alle politiche socio-sanitarie ha permesso di assistere nel settore della disabilità circa 200 persone in più all’anno e reperendo risorse aggiuntive per circa 1.000.000,00 di Euro all’anno provenienti da fondi etero-finanziati. Molto di più si farà con il costituito Consorzio Sociale RI/1; si attiveranno servizi in favore delle persone non autosufficienti per ulteriori  800.000,00 Euro, mantenendo gli attuali livelli di servizio con aumento del numero delle persone in carico. Strumentale, dunque, ogni tentativo di delegittimare il grande lavoro svolto in questi anni dall’Amministrazione comunale nel settore della disabilità. Solo grazie al buon governo e ad una corretta programmazione si possono garantire i bisogni delle persone secondo quelle che vengono definite le regole auree della pubblica amministrazione, efficienza, efficacia ed economicità. Non solo, nel campo dei servizi appare opportuno avere il quadro d'insieme, perché non è nel mantenimento di singole attività che vengono soddisfatti i bisogni dei cittadini ma nella capacità di fornire strumenti diversi e accessibili, nella capacità di integrarli con il sanitario e nella possibilità che viene fornita ai cittadini di scegliere tra le diverse misure in campo. In tal senso va l'implementazione di quanto fatto e sopra descritto attraverso la realizzazione della struttura residenziale definita "Dopo di noi" e l'annessa struttura semiresidenziale che vedrà la possibilità per gli adulti disabili di avere una offerta mai avuta prima a Rieti e il cui progetto è stato premiato dalla Regione Lazio come uno dei soli due finanziati per l'alta qualità progettuale. A questo si aggiunge la realizzazione dei Punti Unici di Accesso in collaborazione con l'Azienda Sanitaria, che hanno superato anche essi l'esame della Regione e gli interventi per la Vita Indipendente per i giovani disabili che il consorzio avvierà non appena chiuso l'iter amministrativo I fatti vanno ben al di là di quanto polemicamente e strumentalmente diffuso. L'aspetto che ha distinto in questi anni le politiche sociali è proprio la capacità di programmare e dare un senso profondo alle azioni, misurandole sui bisogni dei cittadini e sulle possibilità dell'Ente, andando a trovare altrove le risorse che non potevano essere messe in campo dal bilancio disastrato che ci si è trovati a gestire.

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